Comprendere il contesto a supporto dell'innovazione

Per poter cogliere i cambiamenti e l’instabilità come opportunità è necessario un nuovo modo di intraprendere i percorsi di innovazione. Un processo che vede agilità e behavioural science in prima linea.
14 luglio 2023
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Walter Caccia
Walter
Caccia

Head of Innovation, Insights Division

Sembra un paradosso parlare di innovazione come motore per la crescita dei nostri brand quando tutte le previsioni lasciano intravedere uno scenario di crescita molto limitata se non prossima allo zero. Eppure, la storia ci ha insegnato che i periodi di difficoltà economica hanno creato anche le condizioni per rivedere il ruolo strategico dell’innovazione.

E i brand che hanno continuato ad investire nell’innovazione nei momenti di difficoltà sono stati in grado di crescere in misura considerevolmente più rapida rispetto ai competitor. I dati di Kantar BrandZ lo dimostrano: i brand percepiti come più innovativi sono cresciuti negli ultimi anni 7 volte più velocemente rispetto ai competitor.

History shows us that innovators win

La complessità su cui si sono innestati negli ultimi anni ulteriori elementi imprevedibili tra cui nell’ordine la pandemia, poi la guerra e infine l’inflazione, hanno favorito il consolidamento di alcuni trend che esistevano già ma erano molto limitati in termini di diffusione, come la sostenibilità e l’inclusività. Oggi questi temi non possono essere trascurati da chiunque intraprenda un percorso di innovazione, e rappresentano sì delle sfide ma aprono anche a nuove opportunità.
 
Per poter cogliere i cambiamenti e l’instabilità del contesto come opportunità è necessario un nuovo modo di intraprendere i percorsi di innovazione, identificando i cambiamenti che rimarranno nel tempo da quelli che sono solo di passaggio e adottare l’agilità come filosofia operativa che si traduce essenzialmente nell’adozione di un processo iterativo di test e apprendimento fino all’ottenimento delle soluzioni con il miglior potenziale di successo.
 
In questo senso la comprensione del contesto e lo studio dei reali comportamenti dei consumatori sono il punto di partenza imprescindibile di qualsiasi processo di innovazione, perché spesso le intenzioni non sono sufficienti a dare per scontato che ne sussegua un comportamento reale; il processo decisionale delle persone dipende spesso in misura rilevante dalle circostanze, dai vincoli culturali e sociali, che spesso diventano delle barriere così forti da superare e annullare il peso delle motivazioni positive.

La probabilità di successo di un processo di innovazione oggi parte proprio da questo, dalla comprensione del contesto e dei driver e delle barriere che possono entrare in gioco nel processo decisionale del consumatore. Proprio per questo il peso degli approcci di ricerca basati sulle teorie del behavioural science è cresciuto in modo esponenziale, e non è più solo circoscritto agli studi sociali ma in modo sempre più pervadente anche alle ricerche di mercato.

Inizialmente utilizzato proprio per gli studi sulla sostenibilità, dove lo scarto tra le intenzioni e il comportamento reale è ancora più marcato rispetto ad altri ambiti, gradualmente è diventato un nuovo modo di valutare le potenzialità di successo di una nuova idea o di un nuovo prodotto, cercando di comprendere se quell’innovazione sarà semplice da adottare e se sarà in grado di far sentire al consumatore che è proprio la scelta giusta da fare.

I principi del behavioural science aiutano lungo tutto il journey dell’innovazione, consentendo di comprendere quali sono le reazioni istintive delle persone al contesto, identificare quali possono essere i trigger che possono incoraggiare l’adozione di una novità e come invece rimuovere quelle che possono rappresentare una barriera che ne può ostacolare l’adozione.

L’analisi del contesto deve anche essere in grado di andare oltre la comprensione di quello che c’è oggi e attraverso tecniche di ricerca non tradizionale deve andare oltre la scoperta dei cosiddetti white spaces, per fare in modo che l’innovazione non sia solo una risposta a un bisogno non soddisfatto ma che qualsiasi brand può proporre facilmente, ma una risposta a una tensione emergente che ha le caratteristiche per consolidarsi nel breve-medio periodo.

Un’altra componente essenziale in un contesto in continua mutazione è la capacità di essere agili lungo il processo di innovazione, che non vuol dire solo velocità, ma soprattutto elasticità nelle fasi di testing, nell’apprendere, nel rivedere le idee e nel testarle di nuovo, sfruttando la molteplicità di approcci oggi disponibili così come il vantaggio economico e di tempo offerto dalle piattaforme automatizzate, prime tra tutte la piattaforma Kantar Marketplace che offre soluzioni agili e flessibili da utilizzare lungo tutto l’innovation journey.

Il livello di impegno in questa fase di sviluppo delle idee di innovazione va naturalmente tarato in funzione delle ambizioni di business che ci si pone. Tipicamente la maggior parte delle innovazioni puntano a una crescita della market share all’interno della categoria, una parte minoritaria mirano alla crescita/estensione della categoria e in misura ancora più limitata hanno l’obiettivo di creare una nuova categoria o di interpretare nuovi modelli di business. A seconda delle ambizioni quindi, tempi e effort vanno calibrati adeguatamente.
 
Hack
 
Ma per garantire che l’introduzione di un’innovazione abbia successo non basta curare bene tutta la fase pre-lancio, bisogna anche seguire il prodotto una volta lanciato. Il tasso di successo sul mercato delle innovazioni è molto basso, e spesso capita che anche i prodotti che riscuotono un discreto successo nei primi mesi del lancio poi finiscono per andare in sofferenza o addirittura essere ritirati dal mercato.

NPD Survival Rates

Nel breve, a ridosso del lancio, ci sono tutte le attività di ottimizzazione del packaging, del product design e della comunicazione per poter sostenere l’execution e il lancio vero e proprio dell’innovazione.

Così come, ancora prima del lancio, è utile assicurarsi che l’innovazione sia in fit con il brand e che possa portare un beneficio all’equity, proprio per avere anche una prospettiva di medio-lungo periodo. Per questo i test tradizionali centrati unicamente sui classici KPI di performance vanno arricchiti con nuovi KPI che possano dare un’indicazione di quanto quell’idea è coerente con l’attuale percepito del brand, ma ancor meglio se sono anche in grado di portare un plus in termini di differenziazione e rilevanza, per contribuire alla crescita di valore del brand stesso nel medio-lungo periodo, e aumentare le possibilità di ottenere un vantaggio competitivo.

A seguito del lancio, è molto poco diffusa l’abitudine di monitorare l’andamento se non attraverso i dati finanziari. Ci sono diversi modi per raccogliere dati che possono dare indicazioni importanti per eventualmente intervenire a sostegno del lancio: misurare l’awareness, il trial e il repeat, sentire i consumatori per capire i feedback dei primi clienti che hanno provato il prodotto, verificare che il posizionamento a scaffale sia corretto rispetto alle aspettative del cliente, etc.

L’innovazione rimane quindi il motore di crescita del brand nel breve e nel lungo periodo, si tratta solo di adattare e aggiornare gli strumenti che possano garantire e accompagnare il successo delle nuove idee, tenendo presente che il contesto di continua instabilità e cambiamento nelle attitudini e i comportamenti dei consumatori richiede maggiore agilità e flessibilità anche nei processi organizzativi interni alle aziende. 

Meaningful Difference and Perceptions of Innovation

Pubblicato integralmente su MarkUp - 2023